D'Ambra, Lucio
umane d'innanzi ai caffè. Carrozze e automobili voltavano a dritta o a sinistra per le vie traverse. Le voci dei giornalai che annunziavano lo scoppio
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inevitabili ricercatori di documenti sul suo regno e su la società che lo costituiva, devo confessare sinceramente che anche a me una testa coronata
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perderli addirittura di vista. Avevo già veduto su lo scacchiere mondano di quella società elegante tutt'il giuoco docilmente prestarsi al capriccio
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dubbio a farsi da parte. La storia degli scacchi e delle Corti ce lo insegna: gli alfieri più avari e più suscettibili fra loro non hanno mai punto
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non era stata inventata per mettere ogni cinque minuti l'Aja nell'imbarazzo a dover scegliere tra la pace e la guerra. Ora i tempi sono mutati e lo
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consigli e aveva qualche grave preoccupazione che lo turbava, egli non poteva assolutamente più continuare a dormire. Veniva, quindi, immediatamente a
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delle curiosità della società pulquerrimese, la quale era appunto famosa per la sua raffinata eleganza, per l'ospitalità dei suoi salotti, per lo
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saltando a piè pari lo spazio di molti anni, voltavano pagina e alla prima riga del nuovo capitolo informavano invariabilmente il lettore: «Erano passati
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, che sarò re un giorno, di me chi si occupa?...». E venendomi davanti, quasi a piantarmi negli occhi le dita agitate: «Me lo sa dire lei chi si occupa
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il riposo di un mezzo atto per permettere a queste graziose dive di ricevere senza troppa fretta nei loro camerini ammiratori ed amici. Lo scrittore
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. Divertì me mentre lo scrivevo; divertì te mentre lo ascoltavi; vorrebbe oggi divertire chi lo leggerà. E divertire veramente, nel senso più strettamente
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Accademia della crusca
